Il calcio italiano e il mondo dell’informazione si sono svegliati con una notizia che stringe lo stomaco. È morto ad appena 41 anni, cosa è successo?
Un ex volto noto della tv italiana, uno di quei personaggi capaci di passare dai riflettori televisivi ai palazzi del calcio, è stato trovato senza vita nella sua abitazione di Segrate, alle porte di Milano. Aveva 41 anni. A dare l’allarme è stata la compagna, rientrando in casa e trovandosi davanti una scena che ha chiamato immediatamente i soccorsi.
Per lui, però, non c’è stato nulla da fare. Le prime verifiche degli inquirenti, secondo quanto trapela, vanno nella direzione dell’ipotesi di un gesto volontario; non emergono segni di effrazione e l’appartamento era in ordine. Un colpo al cuore per chi lo aveva conosciuto sullo schermo e, più tardi, nei corridoi del pallone.
Si chiamava Paul Baccaglini. Una figura che aveva saputo mescolare ambizione e intraprendenza, capace di attraversare mondi diversi con naturalezza, lasciando tracce in ciascuno. Alla televisione era arrivato con ironia e ritmo, nel calcio con energia e promesse. Negli ultimi anni, invece, la sua presenza si era rarefatta, come se la vita avesse scelto di allontanarlo dal clamore che un tempo lo aveva accompagnato.
Nato nel 1984, tra un’infanzia divisa fra Pittsburgh e Padova, Baccaglini crebbe con la passione per il basket e il gusto per lo spettacolo. La voce arrivò prima del volto: la radio fu il suo primo palcoscenico, palestra di linguaggio e tempi comici. Poi la televisione, con Le Iene su Italia 1, dove affinò uno stile riconoscibile: ironico, scattante, mai banale nel modo di porsi davanti alla telecamera. Una stagione che gli regalò popolarità e lo rese, in breve, un nome familiare al pubblico. Accanto a quell’esperienza, altre incursioni nei palinsesti, tra cui passaggi a MTV e in programmi che gli permettevano di sperimentare registri e formati.
Ma Baccaglini non era un semplice uomo di spettacolo. Negli anni, si avvicinò al mondo della finanza e dell’imprenditoria, costruendo relazioni e progetti che lo portarono a fondare strutture di investimento come Integritas Capital. Era il segnale di una mutazione professionale profonda: dall’intrattenimento alla gestione, dal set televisivo alle stanze dove si prendono decisioni e si costruiscono operazioni. Una transizione che richiede credibilità, ascolto e prudenza, e alla quale lui si dedicò con determinazione, oscillando tra l’ambizione di crescere e le diffidenze che sempre accompagnano i profili che cambiano pelle.
Il suo momento di massima esposizione arrivò nel marzo del 2017, quando fu presentato come nuovo presidente del Palermo Calcio. Un ingresso in scena in grande stile, ereditando l’era Zamparini e promettendo rilancio, solidità e prospettive.
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