Arriva un addio che fa tremare i palinsesti della Rai, un nome che da anni è sinonimo di inchiesta televisiva, e un “oggi” che potrebbe cambiare tutto. Un noto presentatore dice addio.
C’è un sussurro insistente che sta diventando boato. E no, non è il solito rumor da corridoio.

C’è aria di rivoluzione nei corridoi dell’azienda pubblica. Un volto storico, uno di quelli che non hanno bisogno di cognome, sarebbe pronto a salutare la sua casa televisiva di sempre. Non una pausa, non un arrivederci: si parla di addio. E qui nasce la domanda che ci tiene svegli: è la fine di un’era o l’inizio di una nuova, clamorosa mossa di scacchi?
Secondo chi mastica palinsesti e respira studi TV, il clima è bollente: fonti vicine parlano, gli osservatori social scrutano, le dichiarazioni si mantengono sul vago. Eppure c’è un dettaglio che oggi fa più rumore del solito: il chiacchiericcio non è più solo sussurro, ma titolo. Si mormora di un passaggio che avrebbe del clamoroso, con un atterraggio elegante e deciso verso un’altra rete molto chiacchierata in questi casi. Indovinate quale? Esatto: quella che negli ultimi anni ha accolto non poche “fughe” illustri.
E voi, come la vedete? È davvero il capitolo conclusivo di un lungo matrimonio televisivo o una sapiente strategia per alzare la posta?
Ranucci, Report e l’ombra di La7: l’indizio di oggi che fa parlare di “Addio”
A dirlo senza giri di parole è Leggo, che oggi rilancia l’attenzione su un nome pesantissimo: Sigfrido Ranucci e il suo Report. Il quotidiano online, nel pezzo dedicato a “cosa succede oggi”, mette in fila i segnali che stanno agitando il mondo Rai: si parla di Rai da una parte e di La7 dall’altra, con l’ipotesi — rigorosamente al condizionale — di un passaggio che avrebbe un peso specifico enorme. Non ci sono annunci ufficiali, non ci sono conferme blindate, ma c’è una narrativa che si fa sempre più serrata: il futuro di Ranucci e del marchio Report sarebbe sul tavolo.

Secondo Leggo, il tema è proprio quello: “oggi” sarebbe il giorno in cui capire se il distacco dalla Rai sia soltanto un’ipotesi di coloritura social o una pista reale, con un possibile approdo a La7. Le parole usate? Quelle della prudenza, ma con il volume alzato: “indiscrezioni”, “si mormora”, “si starebbe valutando”. Eppure basta questo per accendere la miccia: perché quando di mezzo c’è un simbolo dell’inchiesta televisiva, ogni scossa fa notizia.
Il quadro che Leggo tratteggia è chiaro nella sua ambiguità: c’è un “oggi” che conta, ci sono movimenti che meritano di essere seguiti e c’è un pubblico che aspetta di capire se si tratti di un addio alla Rai o di una semplice tempesta in un bicchier d’acqua. Nessuna frase definitiva di Ranucci, nessun comunicato tranchant della Rai, nessun annuncio altisonante da La7: solo una traiettoria che sembra puntare in quella direzione. E tanto basta per far parlare di “addio per sempre” — espressione che rimbalza nel buzz — anche se, per ora, resta confinata nel territorio delle ricostruzioni.