Truffa invisibile minaccia miliardi di persone: è allarme su Gmail

La truffa invisibile spaventa tutti gli utenti di Gmail, ma in cosa consiste? Cerchiamo di capire cosa sta succedendo e quali sono i rischi reali.

Usiamo l’email per tutto: lavoro, bollette, notifiche di servizi, comunicazioni personali. Proprio per questa centralità, le truffe diventano ogni giorno più raffinate e difficili da riconoscere. Oggi non bastano più filtri antispam e buon senso: i criminali sfruttano linguaggi impeccabili, marchi noti e perfino strumenti di Intelligenza Artificiale per guadagnarsi la nostra fiducia.

Persona che accede su Gmail da smartphone
Truffa invisibile minaccia miliardi di persone: è allarme su Gmail – mincomes.it

Secondo segnalazioni recenti (tra cui quelle dell’Associazione Finlandese di Telemarketing), circola una truffa che gioca proprio sull’integrazione dell’IA in Gmail.

L’utente riceve un’email apparentemente innocua. Nel messaggio è presente contenuto “invisibile” (testo bianco o codice) che punta a far credere all’utente di ricevere un avviso autorevole generato dall’IA. L’avviso sostiene che la password di Google sia stata compromessa e propone di chiamare un numero “assistenza”. Il numero porta ai truffatori: tentano di ottenere credenziali, guidano verso siti fasulli e, spesso, la chiamata è a pagamento.

Google chiarisce la problematica e spiega come proteggersi dalla tentata truffa

Google ha chiarito che non c’è stata alcuna violazione globale dei server Gmail o Google Cloud collegata a questo schema. I recenti problemi di sicurezza menzionati in relazione ad altri fornitori (es. Salesforce) non hanno compromesso i dati degli utenti Google. Resta però una minaccia concreta di ingegneria sociale: l’obiettivo è ingannare l’utente, non “bucare” Gmail.

Donna preoccupata che parla al telefono
Google chiarisce la problematica e spiega come proteggersi dalla tentata truffa – mincomes.it

Presenza di un numero di telefono da chiamare “subito” per la sicurezza dell’account. Tono d’urgenza: “password compromessa”, “account bloccato”, “azione immediata”. Mittente sospetto o camuffato (nome familiare ma dominio insolito). Link che non puntano a domini Google ufficiali (google.com, accounts.google.com). Richiesta di condividere codici di verifica o password.

Non chiamare il numero indicato nell’email. Non cliccare link né scaricare allegati. Verifica lo stato del tuo account solo da fonti ufficiali: digita manualmente myaccount.google.com nel browser. Vai a “Sicurezza” e apri “Controllo sicurezza” e “Attività di sicurezza recenti”. Cambia la password se hai il minimo dubbio e abilita la Verifica in due passaggi. Segnala l’email: in Gmail, menu a tre puntini sul messaggio > Segnala phishing.

Abilita Verifica in due passaggi o, meglio, le passkey per l’account Google. Usa un gestore di password e mantieni password uniche e lunghe. Diffida dalle chiamate di “assistenza”: Google non chiede di telefonare per sbloccare l’account e non chiede password o codici via telefono o email. Controlla periodicamente dispositivi e sessioni attive su myaccount.google.com/device-activity. Mantieni aggiornati browser, estensioni e sistema operativo. Per le aziende: applica criteri DMARC, SPF e DKIM, e forma i dipendenti sul phishing mirato.

Interrompi subito la chiamata. Cambia la password dell’account Google e di eventuali servizi riutilizzati. Revoca sessioni e dispositivi sospetti dall’account Google. Se hai inserito dati bancari, contatta la banca e attiva blocchi/monitoraggio. Conserva evidenze e valuta una segnalazione alla Polizia Postale.

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