La Manovra 2026 muove quasi 18 miliardi di euro l’anno e prova a tenere insieme crescita, equità e stabilità dei conti. Oggi proveremo a parlarne qui su MinComes.it. Per tentare di fare il punto della situazione con uno sguardo come sempre obiettivo, vigile e attento. Ma anche molto professionale.
Iniziamo col dire che il Governo punta a spingere i redditi medi con il taglio dell’Irpef (la seconda aliquota scende dal 35% al 33% per chi guadagna tra 28 e 50 mila euro) e a rendere più giusto il calcolo dell’Isee, escludendo dal valore l’abitazione principale. Nella legge trovano spazio anche 3,5 miliardi per famiglie e lotta alla povertà, 2 miliardi per adeguare i salari al costo della vita e 2,4 miliardi aggiuntivi destinati alla sanità.
Le risorse arriveranno da più fronti: la rimodulazione del Pnrr, un miglioramento del quadro di finanza pubblica e un contributo di circa 4,5 miliardi da banche e assicurazioni. “Papa Leone ha fatto il miracolo”, ha scherzato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, annunciando l’invio del documento a Bruxelles entro il 15 ottobre. E possiamo tranquillamente dire che questo altro non è che un modo leggero per raccontare una manovra che, al netto delle battute, ha margini stretti e priorità molto concrete.
Occhio poi anche ad un altro fattore che non vale la pena sottovalutare, assolutamente. E’ prevista anche la pace fiscale per tutto il 2023, con rottamazione fino a 108 rate in nove anni, la proroga del bonus ristrutturazioni e nuovi incentivi per le imprese che investono in beni materiali. Sul fronte pensioni, il Governo valuta il congelamento dell’aumento dell’età pensionabile dal 2027 per lavori usuranti e precoci. È una manovra di equilibrio, più che di slancio: niente effetti speciali, ma un messaggio chiaro — tenere i conti in ordine, aiutando chi oggi fatica di più. La palla adesso passerà a Bruxelles e anche agli Italiani. Che tra qualche mese, vedrete, saranno in grado di dare una loro personale valutazione su quello che è stato deciso. Senza che di mezzo ci siano intermediari. Nel senso: il loro portafoglio, darà il giusto peso. E la giusta valutazione.