Passo indietro del centrodestra su una disposizione che aveva suscitato un mare di polemiche. Forza Italia ha scelto di ritirare l’emendamento al ddl Concorrenza che mirava a introdurre aumenti automatici delle tariffe telefoniche. Una mossa favorita più dalle compagnie del settore Tlc che dallo stesso esecutivo.
La proposta era stata depositata in commissione Industria del Senato, dove sta proseguendo l’iter del provvedimento. L’emendamento portava la firma di Antonio Trevisi, senatore eletto con il Movimento 5 Stelle e successivamente passato a Forza Italia. «I contratti per adesione conclusi con gli operatori di comunicazione elettronica possono inserire una clausola di adeguamento automatico dei prezzi, in misura equivalente all’aumento dell’indice annuale dei prezzi al consumo, eventualmente accresciuto da un coefficiente predeterminato e comunicato all’utente prima della firma del contratto», recitava il testo che ha preoccupato molte associazioni dei consumatori. In sostanza la norma puntava a ufficializzare la clausola di adeguamento automatico all’indice dei prezzi e a stabilire che non costituisse una modifica unilaterale del contratto. Il cliente non avrebbe più avuto diritto al recesso gratuito per questo motivo. L’adeguamento avrebbe potuto scattare una volta all’anno e valere per i 12 mesi successivi. Per gli abbonamenti già in essere, la prima introduzione della clausola avrebbe consentito il recesso senza penali, ma con alcune limitazioni.
Forza Italia: «Ritiriamo l’emendamento» Forza Italia però ha fatto marcia indietro sulla proposta depositata in Parlamento. «Continuiamo a leggere attacchi pretestuosi e strumentali a un nostro emendamento al ddl Concorrenza che concerne le tariffe telefoniche. Non si può fingere di non vedere che oggi, in Italia, regna la legge della giungla, con prezzi che cambiano, unilateralmente, da un momento all’altro», ha detto il senatore azzurro Dario Damiani, capogruppo di Forza Italia in commissione Bilancio e tra i firmatari della proposta. A suo avviso, da «tariffe inizialmente molto basse si arriva a pagare, nel giro di pochi mesi, importi ben più alti. Noi stiamo dalla parte della regolarità e della trasparenza per tutelare i consumatori». Da qui per gli azzurri l’esigenza di un intervento normativo, poi sospeso dalle critiche arrivate nelle ultime ore. «Alla luce delle polemiche che sono seguite, abbiamo deciso di ritirare il nostro emendamento», ha aggiunto Damiani. «Ma chiediamo di avviare al più presto un tavolo di confronto per individuare le modalità migliori per regolamentare il settore delle tariffe a tutela dei cittadini».
 
 



